Portata a termine dall’Agenzia delle Entrate del Lazio l’operazione “casa fantasma”, per regolarizzare le case sconosciute al Catasto.
(MeridianaNotizie) Roma, 11 ottobre 2013 – L’Agenzia delle Entrate, Direzione Generale del Lazio, comunica in una nota che si è chiusa l’operazione “casa fantasma“, con l’attribuzione a “96.541 unità immobiliari non censite nella base-dati catastale di una rendita complessiva di oltre 86 milioni di euro“. L’operazione di regolarizzazione delle case sconosciute al Catasto “è stata realizzata grazie all’incrocio delle mappe catastali con le immagini aeree rese disponibili dall’Agea (Agenzia per le erogazioni in agricoltura), per avvistare così i fabbricati presenti sul territorio ma non nelle banche dati catastali“. Il dato rilevante è che “degli 86 milioni di euro di rendite accertate, sono 28 milioni di euro le rendite presunte, cioè quelle relative a immobili non accatastati volontariamente alla data del 30 novembre 2012 e attribuite d’ufficio sulla base di precisi parametri e sopralluoghi esterni“, mentre ammontano a “58 milioni di euro le rendite definitive, cioè attribuite dopo che gli interessati hanno provveduto spontaneamente a presentare gli atti di aggiornamento del Catasto“.
Le unità immobiliari rilevate nel Lazio sono 96.541, di cui il 40% nella provincia di Roma, la cui rendita catastale ammonta a oltre 32 milioni di euro. Impressionante il dato in riferimento alla provincia di Frosinone: “a fronte di 15.136 unità immobiliari emerse, la rendita catastale complessiva accertata ammonta a quasi 30 milioni di euro“. In merito l’Agenzia specifica che “influiscono gli oltre 26 milioni di euro di rendita catastale definitiva, cioè attribuita dopo che gli interessati hanno provveduto spontaneamente ad aggiornare i dati del Catasto“. Conclude la nota, considerando “l’apporto” che ha fornito ciascuna unità immobiliare in termini di rendita catastale, “al primo posto troviamo Frosinone con 1968 euro per immobile emerso, seguita da Roma (840 euro), Viterbo (705 euro), Latina (610 euro) e Rieti (321 euro)“.
Aurelio Ponzo
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