La tragedia è avvenuta nella zona tra la Tabaccara e l’Isola dei Conigli. A bordo del barcone sarebbe scoppiato un incendio, forse dovuto a un corto circuito. Decine e decine di profughi per il panico si sono gettati in acqua, raccontanto i sopravvissuti al naufragio accompagnati, ancora sotto choc, sulla terraferma a Lampedusa.
VIDEO > Tragedia a Lampedusa, 95 i morti e centinaia i dispersi in mare
(MeridianaNotizie) Roma, 3 ottobre 2013 – Un barcone carico di migranti, probabilmente di origine somala, è naufragato a Lampedusa, nei pressi dell’Isola dei Conigli. Sono almeno 62 le vittime accertate. La tragedia si è consumata a circa un miglio e mezzo al largo della famosa spiaggia. Portate in salvo circa 143 persone. Tra le vittime una donna incinta e due bambini, un maschio e una femmina.
Secondo le testimonianze di alcuni soccorritori, sarebbero finiti in acqua centinaia di migranti. L’imbarcazione si è rovesciata. L’allarme del naufragio è stato dato dall’equipaggio di due pescherecci che transitavano nella zona. Sul posto due motovedette, una della Guardia Costiera e una della Guardia di Finanza. Elicotteri e mezzi aerei stanno sorvolando sulla zona del naufragio. Secondo quanto si apprende, i profughi avrebbero acceso il fuoco sul barcone per attirare l’attenzione. E’ ancora in corso la conta dei morti e la ricerca dei tanti dispersi caduti in mare.
“E’ una tragedia”. Così il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini in seguito al naufragio di un barcone con almeno 500 a bordo, presumibilmente somali, avvenuto all’alba di oggi a poche miglia dall’isola. Sono già cinquanta i cadaveri recuperati e trasportati sulla banchina del molo di Lampedusa. Tra loro anche due bambini e una donna incinta
La tragedia è avvenuta nella zona tra la Tabaccara e l’Isola dei Conigli. A bordo del barcone sarebbe scoppiato un incendio, forse dovuto a un corto circuito. Decine e decine di profughi per il panico si sono gettati in acqua, raccontanto i sopravvissuti al naufragio accompagnati, ancora sotto choc, sulla terraferma a Lampedusa. Alcuni dei migranti in mare si sono messi a nuotare per raggiungere gli scogli mentre i pescherecci, che si trovavano nella zona del naufragio dove sono giunte cinque motovedette della Guardia costiera, oltre ai mezzi della Guardia di Finanza, tentavano di metterli in salvo. Una vera e propria catena umana per aiutare gli immigrati finiti in acqua che ancora adesso sarebbero circa 200.
“Ci sono morti ovunque. E’ terribile“. Non riesce a trattenere il pianto uno dei soccorritori che si trova su uno dei pescherecci che stanno recuperando i cadaveri dal mare. “Sono decine i morti, molti galleggiano – dice ancora tra le lacrime all’Adnkronos- Sembra un incubo”. Intanto, un peschereccio con i primi 60 migranti sopravvissuti sono in arrivo nel porto di Lampedusa.
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