Nel corso della conferenza stampa è stato presentato il notiziario E.C.O. (Ecomomia, Costruzioni, Occupazione), pubblicazione tematica trimestrale
(MeridianaNotizie) Roma, 18 ottobre 2013 – Stato di salute del mercato edile, residenziale e pubblico, e un’analisi della tendenza dei settori, con riflessioni mirate sulle strategie da mettere a punto e portare all’attenzione di investitori ed amministratori. Questi i temi di “A colazione con i numeri “, consueto appuntamento con CNA e CRESME per fare il punto sull’andamento del comparto delle costruzioni a Roma e provincia, alla presenza del presidente Cna Roma Carlo Bellioni e di Erino Colombi, presidente Cna Costruzioni Roma. Nel corso della conferenza stampa è stato presentato il notiziario E.C.O. (Ecomomia, Costruzioni, Occupazione), pubblicazione tematica trimestrale. Così Lorenzo Bellicini, direttore CRESME Roma: “La seconda fase della crisi che stiamo vivendo, nel biennio 2011-2013, è stata caratterizzata da una vera contrazione, molto più forte di quella del 2008, che tocca il settore importante delle costruzioni, il quale paga la drastica riduzione della capacità di reddito delle famiglie.
Sono tantissimi gli ambiti in cui si necessita di attività di recupero, come per ciò che concerne la messa a punto per il rischio idrogeologico e sismico. Ancor di più bisogna concentrarsi sulla manutenzione ordinaria che vale 36 milioni di euro a livello nazionale, eppure si basa ancora in Italia su modelli vecchi. Calando questi dati dell’andamento generale, sulla specifica situazione romana, ne emerge un quadro preoccupante: il mercato della costruzione romana vale 10,7 miliardi di euro, di cui 5,5 destinati alla manutenzione straordinaria e soli 2,5 alla manutenzione ordinaria. Gli interventi sono sparpagliati e non portati a sistema, sia per la domanda che per l’offerta. E se si guarda al patrimomio immobiliare capitolino, 25mila edifici risultano in stato di conservazione non buono (242mila abitazioni nel solo comune di Roma). A tal proposito l’intervento di Paolo Masini, assessore Periferie e Lavori Pubblici di Roma Capitale: “Bisogna partire da un patto, da uno scambio di idee e da un tavolo di confronto e condivisione fra amministrazione e i soggetti protagonisti dei vari settori. La crisi è fatta di problematiche ma anche di opportunità. Per le periferie, in particolar modo, si sta andando incontro ad un momento di revisione importante da cogliere, sperimentando molte cose anche dal punto di vista del risparmio energetico. Stiamo riallestendo il bando della ristrutturazione stradale, che incide sul tema pratico delle buche e i tombini della città: un bando all’avanguardia che coinvolga i dipartimenti di ingegneria delle università e responsabilizzi le imprese. Abbiamo anche proceduto a una mappatura geolocalizzata dei tombini di Roma, con uno storico degli interventi applicati. Il pacchetto degli interventi stradali comprende le amministrazioni comunali a vari livelli, tutti coloro che vivono la strada tutti i giorni: Ama, Atac, Municipi e la gente civile.
Si prevede anche l’Osservatorio permanente sui lavori pubblici, che va di pari passo con il patto attualmente in fase di definizione con le altre città italiane, contro la corruzione dell’amministrazione e contro l’infiltrazione della malavita nelle opere pubbliche, agevolata da scelte e pratiche poco consone come quella del maggior ribasso quale criterio di aggiudicazione degli appalti e premiare aziende sane. Stiamo sbloccando un fondo di 60 milioni giacenti in Acea, così dome oltre 9 milioni salvati recentemente rientreranno nei finanziamenti all”impresa. Eco-sostenibilità, scontistica fiscale e responsabilità sociale d’impresa saranno le linee guida di un protocollo di intesa che potrà redarsi, ad esempio, con gli amministratori immobiliari. Ma non si può non partire dalla manutenzione scolastica: si comincia dai quartieri, come S.Basilio, dove c’è più alto tasso di dispersione scolastica. Il rigore sarà enorme, così come sano sarà l’utilizzo dei fondi pubblici”.
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