Pacifici: “Troppi misteri aleggiano su questa vicenda. Chi fu complice del nazista in territorio italiano?”
(MeridianaNotizie) Roma, 24 marzo 2014 – Questa mattina al Mausoleo Ardeatino le più alte cariche istituzionali e autorità militari ricordano i 335 italiani, tra civili e militari, fucilati il 24 marzo 1944 dalle truppe di occupazione tedesca, agli ordini del tenente colonnello delle SS Herbert Kappler. Oggi ricorre il 70 anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, il primo senza Erich Priebke: la cerimonia di commemorazione e’ iniziata con la deposizione di una corona d’alloro sulla lapide commemorativa da parte del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Presente alla commemorazione il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici. “La svolta passa nel prendere atto che questo 70° è il primo anniversario che celebriamo dalla morte del capitano nazista.
E vogliamo ancora pensare che 335 Angeli lo stiano realmente processando per l’eternità. Ma se rendiamo onore all’Italia che lo ha condannato, la mente vola verso un’altra Italia che si rese complice della fuga del colonnello delle SS Herbert Kappler il 15 agosto del 1977. Kappler era rinchiuso nell’Ospedale del Celio a Roma e con una rocambolesca fuga attraversò indisturbato prima il confine con l’Austria e poi quello con la Germania dove trovò rifugio. Le modalità reali di quell’evasione nessuno ad oggi le conosce. Troppi misteri aleggiano su questa vicenda. Chi fu complice del nazista in territorio italiano? Dopo decenni noi non dimentichiamo e vorremmo che questo capitolo buio dell’Eccidio fosse riaperto per scoprire le reali responsabilità”, ha sottolineato Pacifici.
Il servizio di Mariacristina Massaro
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