L’obiettivo è quello di sensibilizzare le persone, in sugli animali alieni che popolano mari, fiumi e laghi considerati una delle principali minacce alla Biodiversità
(MeridianaNotizie) Roma, 17 aprile 2014 – “Pesci Alieni. Le invasioni nelle nostre acque”, questo il nome della nuova area tematica inaugurata in mattinata al Bioparco di Roma. L’area è dedicata alle centinaia di specie animali e vegetali presenti nelle acque dolci e salate del nostro Paese, con particolare riferimento al bacino del Mare Mediterraneo. “La nuova area nasce con l’obiettivo di sensibilizzare il nostro pubblico, in particolare i bambini, sugli animali alieni che popolano mari, fiumi e laghi considerati una delle principali minacce alla Biodiversità, con un’attenzione particolare ai cambiamenti climatici e ai danni causati dai sistemi di pesca non selettivi. Poter vedere da vicino un pesce scorpione o un pesce siluro consente di creare quel rapporto emotivo che facilita l’acquisizione del messaggio educativo”, ha sottolineato Federico Coccìa, presidente della Fondazione Bioparco di Roma.
Il percorso interno all’area tematica Pesci Alieni è caratterizzato da tre principali sezioni: la prima dedicata ai cambiamenti climatici e alla biodiversità del bacino del Mediterraneo, dove è possibile osservare, tra gli altri: barracuda, meduse, polpo, seppia, cernia bruna, murena e specie vegetali come la posidonia. La seconda sezione riguarda le specie aliene presenti nelle nostre acque dolci, come ad esempio il pesce gatto, il gambero della Luisiana e il pesce siluro. Nella terza sezione sono presenti le specie aliene del Mare Nostrum che negli anni hanno fatto la loro comparsa, come il pesce pappagallo, il pesce scorpione, il pesce palla maculato, il pesce balestra, la medusa maculata australiana, la murena verde. All’interno dell’esposizione, un gioco interattivo multimediale permette di scoprire le caratteristiche più importanti di uno dei predatori marini più temuti: lo squalo bianco. Due grandi acquari tropicali mostrano, al termine del percorso, come potrebbe diventare il nostro Mediterraneo fra qualche decennio: un mare ricco di variopinti pesci tropicali, ma a quale prezzo?
Il servizio di mariacristina Massaro
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