Saltata la pista Emery (che ha rinnovato col Siviglia) SuperPippo era rimasto l’unico candidato forte.
(Meridiana Notizie) Roma ,27 maggio 2014- Dopo i falsi allarmi di maggio 2013 e gennaio 2014,
Filippo Inzaghi è il nuovo allenatore del Milan. Ieri sera il vertice ad Arcore, si è concluso, dopo circa tre ore. All’incontro erano presenti il presidente
Silvio Berlusconi, l’ad
Adriano Galliani, il presidente di Mediaset
Fedele Confalonieri e
Filippo Inzaghi rientrato
apposta da Forte dei Marmi. Verso mezzanotte Galliani e Inzaghi hanno lasciato la villa del presidente Berlusconi senza rilasciare dichiarazioni.Sarà dunque l’idolo della Curva Sud a guidare il Diavolo per la prossima stagione. Con lui
Filippo Galli (vice allenatore),
Stefano Nava (collaboratore tecnico) e
Beniamino Abate (preparatore dei portieri).
Rudy Tavana verrà confermato come responsabile dell’area medica così come
Bruno Dominici dovrebbe mantenere la leadership del gruppo dei preparatori atletici. Chissà se con l’arrivo di Inzaghi potrebbe cambiare idea anche
Mauro Tassotti. Lo storico vice allenatore rossonero, “emarginato” da Seedorf da ogni ruolo operativo nel corso delle partite, potrebbe rimanere al Milan affiancando un allenatore giovane come Inzaghi che lo ha sempre stimato e che potrebbe ridargli nuova importanza dentro e fuori lo spogliatoio. Si resta in attesa dell’ufficialità, ma i piani di Casa Milan per la guida tecnica sono ben chiari. A Pippo Berlusconi ha chiesto un Milan bello e divertente. Raccoglierà l’eredità di
Clarence Seedorf, che al momento rimane sotto contratto, con un accordo biennale da 2,5 milioni di euro.
Il club continua dunque la linea del tecnico dal DNA rossonero, questa volta però attingendo dalla propria Primavera. Inzaghi ha sicuramente più esperienza dei vari Leonardo e Seedorf ma non si può definire tecnico esperto(SuperPippo sarà ben conscio di dover fare il massimo). Allo stesso tempo, visti i recenti risultati, è inevitabile cercare qualcosa di nuovo sul mercato, provando a migliorare la squadra dove possibile. Già archiviata la questione portieri (dove si sarebbe dovuto intervenire con più coraggio), la priorità ora riguarda Rami e Taarabt. I due franco-marocchini, tra le poche note liete dell’ultima stagione, andrebbero acquistati e messi in cassaforte. Per far si che l’ex numero 9 diventi il numero 1 della panchina, la società dovrà offrirgli una squadra capace di tornare a lottare, permettendo la rinascita del feeling con l’ambiente e con il pubblico.
La Redazione
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