(MeridianaNotizie) Roma, 11 luglio 2014 – E’ drammatica la situazione dei grandi teatri romani. Dall’Eliseo al Teatro dell’Opera si naviga in acque tormentate e i sindacati scendono sul piede di guerra e minacciano lo sciopero. Al Teatro di Piazza Beniamino Gigli, Slc-Cgil e Fiasl Cisal, sono pronti al fermo degli spettacoli alle Terme di Caracalla. I due sindacati non hanno infatti sottoscritto l’accordo con la Fondazione guidata da Carlo Fuortes, firmata invece da Cisl e Uil.
Un patto che prevede una ristrutturazione della dotazione del personale del teatro, come richiesto dalla legge 112 “Valore Cultura” (voluta dall’ex ministro della Cultura del Governo Letta, Massimiliano Bray), per l’erogazione dei contributi necessari al risanamento finanziario dell’Ente.
La situazione dell’Eliseo sembra invece avere ora dei contorni più definiti, soprattutto all’indomani dell’incontro con il ministro Franceschini. il Teatro Eliseo di via nazionale era stato infatti, minacciato di sfratto per morosità e i lavoratori erano entrati in assemblea permanente. ”Abbiamo avviato questa mattina al ministero le procedure per mettere un vincolo alla destinazione d’uso del teatro – ha dichiarato il ministro dopo l’incontro con gli occupanti – I tempi tecnici saranno veloci e così verrà garantito che chiunque sia il proprietario o il gestore dovrà mantenerlo teatro”.
La Redazione
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