La condizione fisica c’è, i giocatori ci sono, la tifoseria è sempre presente ma quello che manca, forse, è un bagno di umiltà da parte di tutti i ragazzi di Mister Sarri
– articolo di Massimo Catalucci
(Meridiananotizie) Roma, 24 settembre 2023 – La Lazio sta rischiando di condurre una stagione, quella del campionato di “serie A 2023/2024“, su un binario sbagliato, riguardo gli obiettivi che si era prefissa di raggiungere all’inizio e che vedono il quarto posto come traguardo minimo da raggiungere in questa nuova annata. Invece, alla sua quinta giornata del massimo torneo nazionale di calcio, i biancocelesti sono in netto ritardo in classifica: solo 4 punti di cui 1 dopo aver incontrato Lecce (persa fuori casa 2 a 1); Genoa (persa in casa 1 a zero); Monza (pareggiata in casa 1 a 1).
In mezzo a queste gare c’era stata la bella prova del Napoli, sempre in campionato, dove la Lazio ha vinto per 2 a 1 e l’altra esaltante gara di Champions League, giocata in casa contro l’Atlético Madrid di Mister Simeone, pareggiata 1 a 1 ma dove i biancocelesti hanno giocato alla grande contro una compagine che in campo nazionale, internazionale e intercontinentale ha un Palmàres di tutto rispetto.
Potremmo citare anche la caduta a Torino contro la Juve persa per 3 a 1 dai capitolini ma in quell’occasione qualcosa di positivo si era visto e contro i biancoenri di Mister Allegri, una sconfitta, comunque, ci può stare.
Quello che non ti aspetti è che su 9 punti che avresti dovuto raccogliere contro squadre nettamente inferiori, almeno sulla carta, rispetto ai biancocelesti, questi ultimi hanno raccolto solo un punto. Troppo poco…anzi da paragonare a nulla se si considera che non è stato conquistato contro una diretta contendente ad uno dei primi quattro posti in classifica.
Ed ora la strada è fortemente, in salita. Inutile negare l’evidenza. Il divario tra la Lazio ed i piani alti della classifica presenta un gap troppo alto. E’ vero che tutto è possibile ma per quanto visto in queste prime giornate di campionato, si fa difficoltà a credere che i biancocelesti possano invertire la marcia in modo repentino e recuperare il tanto terreno già perduto.
E’ altresì, inevitabile, immaginare anche che adesso, possa subentrare una maggiore ansia da “risultato” negli animi dei ragazzi di Mister Sarri e forse questo è lo spettro che può mettere più paura per il prossimo futuro.
L’unico modo per uscire da questa situazione, lo diciamo sempre con il beneficio del dubbio ma con la volontà di ricercare una mentalità che possa radicarsi nelle menti e nei cuori di ragazzi biancocelesti, potrebbe essere quello di pensare a gara per gara ma con la testa libera da classifiche varie e soprattutto con l’unico obiettivo di vincere ogni gara, senza troppi calcoli rispetto al livello degli avversari; deve esserci la fame, calcisticamente parlando, che è quella che fa venire la voglia di mangiarsi il pallone, in senso metaforico ma con quell’agonismo che definiremmo “gattusiano”; bisogna avere gli occhi della “tigre” o se volete, dell’aquila, che una volta che punta la sua preda non la lascia fino a quando non l’ha fatta sua con i suoi artigli e portata a casa. E tutto questo dovrebbe accadere in ogni gara, d’ora in avanti, per cui ci si può sentire appagati solo al fischio finale dell’arbitro…sapendo di aver fatto tutto quello che c’era da fare.
Crediamo che la delusione del pubblico biancoceleste, rimediata dai risultati negativi inanellati uno dietro l’altro dai ragazzi di Mister Sarri in questo inizio di stagione, possa essere alleviata solo da un atteggiamento di questo genere, propositivo, volitivo e soprattutto, umile.
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
SARRI – “Se è un punto meritato? Nel tratto di partita fra il nostro 1-0 e l’1-1 sì, siamo stati passivi. Poi nel secondo tempo la partita si è riaperta di più e abbiamo avuto qualche buona occasione anche noi. Siamo in un momento in cui non ci vengono bene tante cose, ma è difficile pensare di uscire da questo momento negativo in modo secco e veloce. Abbiamo fatto un tratto di partita neanche male però dobbiamo fare di più. In questo momento abbiamo difficoltà a fare di meglio”.
“Ogni squadra ha certe caratteristiche, non dobbiamo incaponirci solo sulla bellezza se non si hanno le caratteristiche. Quello che cerco adesso è un ordine ch’è venuto meno. Se i giocatori sono bravi a fare certe cose e gliene fai fare delle altre ti scontri con la realtà. Questa squadra non gioca male, gli puoi imputare di essere poco pericolosa rispetto alla mole di gioco che crea, ma non gioca male”.
“Bisogna valutare cosa c’è che non va a livello di ambiente. Ciò che c’è fuori ci deve interessare fino a un certo punto. I nuovi? Sono ragazzi tatticamente che ancora non sono pronti per giocare con noi, ma se non giocano non si abitueranno mai. Il grande problema dopo certe partite – riferito alla partita di martedì di Champions League – è il recupero di energie mentali e nervose. Ricaricarsi non è così facile, ritrovare determinazione e motivazione dopo tre giorni non è così semplice. Ma non dev’essere un alibi: abbiamo fatto tanto per andarci e non possiamo mandare a monte tutte le partite dopo la Champions”.
PALLADINO – “Abbiamo messo i due trequartisti perché sapevamo che la Lazio poteva chiuderci le linee di passaggio, con la loro difesa di reparto potevamo metterli in difficoltà. Nel secondo tempo hanno alzato la pressione e ci hanno tolto il pallino del gioco, ma penso che abbiamo fatto bene. Non era una cosa studiata, ci siamo adattati alla pressione della Lazio”.
“Noi abbiamo fatto una grande partita da ogni punto di vista contro una squadra affamata di punti e quindi temibilissima. Siamo andati subito sotto, ma mi è piaciuto la reazione della squadra, sempre sul pezzo anche dopo lo svantaggio. Abbiamo ritrovato il pari poi abbiamo continuato a giocare mettendo dentro una grande prestazione, che ci servirà per il proseguo del campionato. Ci serviva una prestazione così contro una big, al di là de punti. Siamo soddisfatti, i ragazzi sono usciti stremati. Forse ci è mancata un po’ di convinzione nel finale, forse credendoci avremmo anche portato a casa i tre punti”.
“Non mi piace parlare del passato, noi quest’anno siamo questi. Abbiamo preso giocatori di esperienza e mentalità: Gagliardini, D’Ambrosio, Akpa Akpro. È un valore aggiunto che ci ha stimolati e fatti crescere. Oggi serviva una gara solida, l’abbiamo fatta. Non parlerei di belli o brutti: dobbiamo sapere che possiamo giocarcela contro queste squadre, mi interessa la mentalità”.
“No, non sono un fanatico del gioco da basso. Può portare dei vantaggi in determinati contesti, nel primo tempo lo abbiamo fatto. Nel secondo poi la Lazio ha alzato la pressione e forse ci è mancato un po’ di coraggio. Ma il fine de gioco è andare a far gol, si può giocare verticale”.
Il tabellino della gara
LAZIO-MONZA 1-1
LAZIO (4-3-3):Provedel; Marusic, Patric, Romagnoli, Hysaj (55° Pellegrini); Guendouzi (55° Vecino), Cataldi (76° Rovella), Luis Alberto; Isaksen (55° Felipe Anderson), Immobile, Zaccagni (76° Pedro).
A disp.: Sepe, Mandas, Lazzari, Gila, Casale, Pellegrini, Vecino, Rovella, Kamada, Felipe Anderson, Castellanos.
All.: Sarri.
MONZA (3-4-3): Di Gregorio; Izzo (69° D’Ambrosio), Pablo Mari, A. Carboni; Kyriakopoulos, Pessina, Gagliardini, Ciurria (78° Birindelli); Colpani (84° Akpa Akpro), Mota (69° Vignato); Colombo (84° Maric).
A disp.: Sorrentino, Gori, Lamanna, Cittadini, Birindelli, D’Ambrosio, Carboni F., Pereira, Donati, Machin, Bondo, Carboni V., Akpa Akpro, Vignato, Maric.
All.: Palladino.
Arbitro: Rosario Abisso
Marcatori: 12° rig. Immobile (L), 36° Gagliardini (M)
Ammoniti: Izzo (M), Mota (M), Rovella (L), Luis Alberto (L)
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