Nella Capitale domani si gioca Lazio-Empoli ma c’è una grande data da festeggiare in casa biancoceleste, i cinquant’anni dal primo scudetto laziale dei ragazzi del Maestro Tommaso Maestrelli
- articolo di Massimo Catalucci
Saranno emozioni forti, quelle che domani rapiranno ogni tifoso laziale che si troverà allo Stadio Olimpico nella Capitale d’Italia, perché c’è una data storica da festeggiare, quella del 12 maggio 1974.
A cinquant’anni da quella data indelebile, scolpita nei cuori di ogni laziale, domani verranno ricordate le gesta di un gruppo di “bravi ragazzacci”, un po’ esuberanti caratterialmente ma capaci di costruire una squadra granitica che poteva giocarsela con tutti a viso aperto.
Il collante speciale che teneva unito un gruppo formato da uomini con una grande personalità, si chiamava Tommaso Maestrelli, l’unico capace di saperli gestire, tirando fuori il meglio da ognuno di loro.
Tommaso Maestrelli, il Maestro, come lo ricordano ancora oggi tutti, è riuscito nel miracolo del 73/74, portare la Lazio a vincere il suo primo scudetto.
Quel giorno di maggio, lo stadio Olimpico era stracolmo di tanti tifosi che attendevano da decenni quella storica giornata, non c’era più spazio neanche per uno spillo. Gli spalti erano gremiti di cuori biancocelesti e le bandiere con il loro sventolio facevano apparire le gradinate dello stadio sotto la Madonnina di Monte Mario, come un grande dipinto dai colori pastello: i colori del cielo, i colori della S.S. Lazio 1900.
Quel cielo che la S.S. Lazio 1900 e tutti i suoi tifosi, stavano toccando con un dito per la la prima volta nella loro storia.
Sono le 15:30 del 12 maggio 1974 e il Presidentissimo, Umberto Lenzini, scende sul terreno di gioco per intraprendere il suo meritato giro di campo in un mare di colori biancocelesti. Sugli spalti i tifosi ringraziano il “loro” Presidente che gli sta facendo vivere un sogno solo immaginato fino a quel momento ma che stava diventando realtà.
E dopo il meritato giro d’onore di Lenzini, alle 16:00, dal tunnel posto tra la curva sud (oggi curva Maestrelli) da cui i giocatori accedevano al rettangolo di gioco, ecco entrare in scena i protagonisti del traguardo storico Laziale. A segnare il passo verso il centro del campo il Capitano Pino Wilson e a seguire dietro di lui, tutti gli altri: Pulici, Petrelli, Martini, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi e D’amico.
Domani tutti i laziali, di Padre in Figlio, rivivranno quel 12 maggio di cinquant’anni fa con un’emozione unica e nella consapevolezza che quel gruppo di “bravi ragazzacci”, come ha titolato Gigi Martini nel suo libro scritto insieme all’ex direttore de “Il Tempo” Silio Rossi, è entrato nella storia del calcio di tutti i tempi, portando a termine un’impresa epocale per cui quella squadra è e rimarrà per sempre: “La Lazio nella Leggenda”.
Empoli-Lazio
Ma domani c’è anche una gara da disputare e le emozioni dovranno lasciare il passo alla fame di vincere. Se solo i giocatori di oggi che compongono l’organico della S.S. Lazio 1900, riuscissero a percepire cosa significa per ogni tifoso laziale citare i nomi di ogni singolo protagonista di quella squadra del primo scudetto biancoceleste, da qui alla fine del campionato, dovrebbero entrare in campo con lo spirito battagliero che quei ragazzi del ’74 avevano in ogni match.
La gara di domani è importante per la qualificazione alle prossime competizioni europee e se la Champions League, appare un lumicino molto fievole, la qualificazione all’Europa League deve essere l’obiettivo da centrare senza nessun alibi.
E forse, l’esclusione di Luis Alberto tra i convocati (rimane difficile credere ad un problema fisico perché lo spagnolo ci ha abituati purtroppo ad alcune sue alzate di testa), vuole essere un monito da parte del Tecnico biancoceleste a tutta la squadra, dalla quale esige un comportamento da professionisti, senza troppe lamentele: si va in campo per vincere e se ciò non riesce, bisogna combattere fino all’ultimo per la maglia e per i tifosi, senza tralasciare nulla.
Le dichiarazioni degli allenatori nel pre-gara
TUDOR – “Abbiamo lavorato bene. Mancano tre gare fino alla fine, vogliamo continuare questo percorso che abbiamo iniziato. La squadra era serie e concentrata, consapevole della gara. Ho visto belle cose”.
“Abbiamo fatto un’analisi come sempre, niente di più. Abbiamo lavorato su quello che non ci è piaciuto e abbiamo confermato quello che ci è piaciuto. A poco dalla fine avevamo tre punti in mano.” – riferito alla gara del turno precedente contro il Monza.
“Penso che la strada sia giusta, domenica dobbiamo fare una grande prestazione e prenderci i punti”.
“Da quando sono arrivato la Lazio è prima in classifica con Inter e Atalanta. Io firmo per i prossimi dieci anni che facciamo percorsi come questo. L’ambizione dev’esserci sempre. Bisogna solo pensare a come migliorarsi, senza fissare obiettivi perché non porta a nulla”
“Mandas ha lavorato bene, Provedel è il numero uno sta tornando da un infortunio importante, non è ancora pronto per la prossima partita. I difensori si sono allenati. Gila tornerà sicuramente contro l’Inter, vediamo se sarà in panchina domenica”.
Tudor parla della festa di domenica per i 50 anni dal primo scudetto biancoceleste – “C’è sempre ispirazione nel passato, soprattutto con le squadre vincenti. Ci sono due scudetti nel passato, bisogna sempre valorizzare i successi“.
NICOLA – “Siamo al rush finale, è una partita che dura 270 minuti. Credo che come diceva Einstein ci sono due modi per vedere la vita e la partita: il primo è pensare che nessuna cosa è un miracolo, la seconda è che ogni cosa è un miracolo. Noi apparteniamo alla seconda, io voglio questo e lo voglio ogni giorno.”
“Domani affrontiamo una squadra qualitativa e forte. Se partiamo dal presupposto che l’Empoli debba temere qualcosa, non si comincia bene. Per me si deve fare, produrre. Temere vuol dire essere insicuri o non conoscenti di una cosa. Ma noi lo sappiamo, la Lazio è una squadra forte e dovremo essere al massimo per competere contro di loro. Dobbiamo essere convinti che tutto sia possibile, che possiamo farcela. Non ci sono scorciatoie e io non ne voglio. Dal punto di vista pratico contro la Lazio vogliamo creare il nostro gioco, loro ci obbligheranno a battagliare su ogni singolo pallone, secondo me dovremmo essere liberi dal punto di vista mentale per produrre il nostro tipo di gioco. In questo momento ci dobbiamo credere, lo abbiamo già dimostrato e dobbiamo suddividere la partita. Ogni quarto d’ora accadrà qualcosa e dobbiamo rimanere concentrati e attenti”
Le probabili formazioni
LAZIO (3-4-2-1): Mandas, Patric, Romagnoli, Lazzari, Guendouzi, Kamada, Marusic, Zaccagni, Felipe Anderson, Immobile.
All.: Tudor
EMPOLI (3-4-2-1): Caprile, Bereszyński, Ismajli, Luperto, Gyasi, Grassi, Maleh, Pezzella, Fazzini, Cambiaghi, Niang.
All.: Nicola
La squadra arbitrale, VAR e AVAR
Arbitro: Gianluca Aureliano di Bologna
Assistenti di linea: Alessandro Lo Cicero e Marcello Rossi
IV Uomo: Marco Monaldi
VAR: Daniele Chiffi
AVAR: Michael Fabbri
Dove seguire la diretta TV e in Streaming
Lazio-Empoli, gara in programma domani, domenica 12 maggio 2024 alle ore 12.30 allo Stadio Olimpico della Capitale, sarà visibile sul Canale TV: DAZN, SKY SPORT CALCIO (202), SKY SPORT 4K (213) e SKY SPORT (251) e in Streaming: DAZN, NOW, Sky Go
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