(Meridiananotizie) Roma, 20 maggio 2013 – Era il 20 maggio del 1999 quando un commando delle nuove Brigate Rosse uccise a colpi di pistola, all’angolo tra via Salaria e via Adda, il giuslavorista Massimo D’Antona. Oggi in quello stesso luogo le più alte cariche dello Stato e delle istituzioni del Lazio hanno ricordato la figura di D’Antona deponendo corone di alloro sotto la lapide che lo commemora.
Erano presenti Walter Veltroni, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, , il segretario del Pd Guglielmo Epifani, quello della Cgil Susanna Camusso, che ha letto un messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, e la moglie del giuslavorista Olga D’Antona. “In questo luogo ando’ in scena una geometrica vigliaccheria delle Br – ha detto Veltroni – fu fatto del male alla politica delle idee. D’Antona lavorava sulle parole fondamento della vera democrazia. Oggi, in questa fase difficile per il nostro paese, bisogna tornare a costruire speranza con quella forza delle idee che aveva d’Antona, quelle idee che non moriranno mai”.
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