(Meridiananotizie) Roma, 5 dicembre 2011 – Una lettera aperta al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da parte dei capigruppo dell’opposizione del Consiglio regionale del Lazio che denunciano «le manifeste, gravissime violazioni delle leggi e della Costituzione». È questo il cuore di una missiva inviata al capo dello Stato, il cui contenuto è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa all’hotel Nazionale. Si legge nella lettera: «Il ruolo e le prerogative dei consiglieri regionali risultano sempre più esautorati. I consiglieri non sono messi nelle condizioni di esercitare il proprio mandato». I rappresentanti dell’opposizione denunciano poi «alcuni gravi episodi legati, per esempio, al piano casa e all’assestamento di bilancio». In particolare «l’aver consentito, durante l’esame del considdetto piano casa, contro il regolamento del Consiglio e la prassi fino ad allora maturata, la proposizione di un sub-maxi emendamento della Giunta, non preceduto da un maxi emendamento, peraltro su una legge di settore». i consiglieri regionali denunciano ancora nella lettera al capo dello Stato che «i maxi-sub emendamenti presentati in occasione dell’approvazione di quelle che sono poi divenute le leggi regionali n. 10, 11 e 12 del 2011, contenevano oltre ai testi originari, una serie di commi fino al momento sconosciuti ai consiglieri regionali sui quali quest’ultimi sono stati chiamati al voto senza poter disporre del tempo necessario per la consultazione e l’approfondimento, oltre che per la discussione». I capigruppi dell’opposizione hanno quindi scelto «denunciandolo in Aula di percorrere la strada della ‘non collaborazionè non partecipando alla votazione della legge di assestamento di bilancio annuale e pluriennale 2011-2013 e a quella relativa a disposizioni collegate alla legge di assestamento del bilancio 2011-2013, proprio perchè palesato come ‘voto farsà annunciando inoltre che di fronte all’arroganza e alla protervia dimostrata con la ripetuta violazione delle regole che dovrebbero presiedere i lavori del Consiglio regionale, dove siedono gli eletti dei cittadini del Lazio non avremo potuto fare altro che assumere tutte le iniziative necessarie ed utili per difendere l’unico e ultimo baluardo che si frappone alla legge del più forte, che si traduce -conclude la lettera- in ultimo nella negazione stessa dell’esistenza di qualsiasi regola». IL servizio di Leonardo Cerquiglini
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