Forza Italia dice addio al governo di larghe intese e ufficializza l’uscita dalla maggioranza che sostiene Enrico Letta. Berlusconi: “Siamo pronti a passare all’opposizione. Questa legge è solo per la stabilità delle poltrone”
(MeridianaNotizie) Roma, 26 novembre 2013 – Forza Italia dice addio al governo delle larghe intese e passa all’opposizione. L’annuncio è stato dato in conferenza stampa dal capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, e dal capogruppo in Senato, Paolo Romani. «Le larghe intese sono finite», spiega Brunetta senza esitazioni.
“Abbiamo chiamato il presidente della Repubblica per informarlo”, che Forza Italia esce dalla maggioranza per passare all’opposizione, annuncia Paolo Romani. Per Romani, l’esecutivo “si e’ sottratto al confronto in piu’ di una occasione e potrei citare data e orario di ogni singola nostra richiesta di incontro”, ha aggiunto Romani: “l’ultima occasione e’ stata con il maxi emendamento alla legge di stabilita’ che ha avuto i suoi ritardi e che, come ha spiegato il ministro Franceschini in aula, dovrebbe riprendere il lavoro della commissione e gli emendamenti, tanti, che non sono stati votati in commissione Bilancio. In piu’ di una occasione”. La prima iniziativa sara’ quella di votare contro la legge di stabilita’: “Il maxi emendamento presentato dal governo e’ totalmente irricevibile”, spiega Romani. “Abbiamo chiesto piu’ volte incontri con il governo ma la nostra impressione – ha aggiunto l’esponente azzurro – e’ stata di disinteresse totale alle nostre richieste. Ci siamo sentiti buttati fuori dalla maggioranza”.
La notizia conferma quanto anticipato dall’ex premier nel primo pomeriggio: “Siamo pronti a passare all’opposizione. Questa legge è solo per la stabilità delle poltrone”.
Si scatena la reazione del Pd. Danilo Leva, responsabile Giustizia del Partito Democratico: “Stiamo assistendo a un’escalation con toni sempre piu’ violenti da parte di Berlusconi, invocare la piazza contro una sentenza emessa da un tribunale rappresenta un punto di rottura con la storia della Repubblica e con il nostro sistema democratico. E’ una strategia che mira a produrre tensione logorando il Paese e che rende Berlusconi sempre piu’ anti-Stato”. Roberto Speranza: “L’appello di Berlusconi è l’ennesimo tentativo per evitare di sottostare alla legge: la nostra Costituzione, all’articolo 27 dice che si e’ innocenti sino al terzo grado di giudizio. Ecco, al terzo grado vi si e’ arrivati e la legge ha detto che Berlusconi nella fattispecie e’ stato dichiarato colpevole”.
Pier Ferdinando Casini propone: ” E’ semplicemente condivisibile o meno, e io rivendico l’individuazione di una strada lineare che evita ogni tensione e determina da parte del Senato la presa d’atto di una interdizione gia’ decisa dalla magistratura”. Dunque, “con grande rispetto verso tutti i colleghi, la mia proposta non e’ ne’ irricevibile ne’ strampalata, come sostiene l’ottimo Dario Stefano” e se nessuno vuole accettare un time out prima del voto “ciascuno si assumera’ le proprie responsabilita’, come sempre”.
Serena Ingrati
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