Di Berardino (Cgil Roma e Lazio): “no privatizzazioni, ma patto tra comune, sindacati e imprese”
(MeridianaNotizie) Roma, 17 marzo 2014 – Bisogna tenere forte il tema di un nuovo modello di sviluppo, in cui la sostenibilità, la scuola, università e la ricerca entrano con forza, dal momento che l’attuale non è più in grado di produrre occupazione. A Dirlo il segretario della Cgil di Roma e Lazio, Claudio Di Berardino, durante il suo intervento al V° congresso organizzato dal sindacato presso il Centro Congressi Frentani.
Secondo Di Berardino non si può fare riferimento al C.D. decreto Salva Roma, “a noi piace aggiungere la parola romani perche se salviamo Roma, ma non i romani, capiamo tutti che siamo al disastro”. Il segretario ha poi spiegato i punti fermi per la Cgil:“quantità e qualità di servizio, non privatizzazione che equivale a svendere, diritti dei lavoratori, preservare il lavoro, equità e progressività fiscale, senza prevedere ulteriori aumenti di tassazione all’interno di questi parametri, pronti a discutere e a trovare sul merito le intese”
Per evitare, aggiunge, che “questa sorta di commissariamento ingessi Roma”, il segretario chiede “un patto triangolare giocato sulla trasparenza, sulla coerenza ma anche sulla costanza dei rapporti tra il Comune, le OO.SS e le imprese, per ridarci una visione e un nuovo modello per Roma Capitale. In tale contesto anche noi sentiamo di essere classe dirigente di questa città, pronti a fare la nostra parte ripartendo dal lavoro, dai lavoratori e dai servizi. Intraprendere un’azione riformista che quest’ultima venga considerata solo in termini negativi bensì occasione di discutere della quantità e qualità dei servizi.”
Secondo il segretario sono state importanti “le scelte compiute dalla Regione Lazio di razionalizzazione costi della politica, delle società, tagli nei consigli di amministrazione, è una strada da continuare, compresa la riduzione ed eliminazione del pagamento dei vitalizi per gli amministratori regionali almeno nel tempo della crisi.”
“Segnali importanti da non sottovalutare – aggiunge – ora bisogna proseguire con la centrale unica per gli acquisti, la revisione del sistema degli appalti e oltre alla la lotta all’evasione di cui accennammo bisogna rafforzare la lotta e il contrasto alla corruzione. In capo a tutto c’è bisogno di andare ad una riforma della P.A. che rimane vitale sia per rilanciare le funzioni e il ruolo pubblico anche per la programmazione e il controllo sia per l’efficienza e l’efficacia.”
Servizio di Teresa Ciliberto
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