Il Day Hospital presenta attraverso un convegno un’arteterapia composta dalla visione e commento di un film, nell’ambito di una psicoterapia di gruppo
(MeridianaNotizie) Roma, 26 giugno 2014 – Dai tempi di Freud con “Io ti salverò”, un omaggio alla psicoanalisi firmato Hitchock, fino ad arrivare a pellicole più recenti come “Qualcuno volò sul nido del cuculo” e “Ragazze interrotte”, il tema della psichiatria risulta da sempre legato al mondo del cinema. I rapporti tra le due discipline sono sempre stati stretti, basti pensare ad a registi dotati di specifiche conoscenze nel settore psicoanalitico, come Federico Fellini.
Ma la settima arte può essere utilizzata anche a scopo terapeutico. Ne sono convinti i medici del Day Hospital psichiatrico dell’Università di Roma La Sapienza, promotori di un’arteterapia composta dalla visione e commento di un film, nell’ambito di una psicoterapia di gruppo. “E i risultati registrati sono positivi” spiega la dottoressa Maria Antonietta Coccanari de’ Fornari, responsabile del Day Hospital di Psichiatria. “Spaziamo tra diversi generi cinematografici, ma cerchiamo sempre una pellicola che abbia situazioni cariche di emozioni, permettendo una partecipazione e una condivisione. Le sceneggiature migliori sono quelle dove sono presenti delle situazioni nelle quali il paziente può rispecchiarsi” spiega il professore Massimo Biondi, direttore dell’area di salute Mentale del Policlinico Umberto I.
Il servizio di Simona Berterame
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