Oltre 300 immagini di inserzioni pubblicitarie, depliant, agende, cataloghi premio, calendari, fumetti, figurine, cartoline illustrate, per la prima volta raccolte insieme raccontano la trasformazione di un paese
(MeridianaNotizie) Roma, 2 dicembre 2013 – L’Italia che si svegliava con la Ovomaltina e il Buondì Motta. Quella divisa tra l’Aperol o la China Martini. E poi quella della Lavazza, della carne montana, della Coca Cola. Sono i mille volti del paese raccontati da ”Il cibo immaginario. 1950-1970 Pubblicità e immagini dell’Italia a tavola”, che da domani fino al 6 gennaio al Palazzo delle Esposizioni ripercorrerà vent’anni del Paese attraverso iconografia, stili e linguaggi della pubblicità del cibo e dei riti del mangiare.
Un percorso coloratissimo, fatto di slogan che ancora ci suonano in testa e ritratti di un’Italia in crescita che sorrideva dalle pagine dei rotocalchi, che oggi rivisita la modernità attraverso la memoria di un giacimento culturale che ha segnato l’immaginario di un paese. ”Quelle testate con milioni di copie vendute a settimana offrivano ai lettori una straordinaria sintesi tra informazione e lettura popolare d’evasione. Da quelle pagine, le pubblicità del cibo precorrevano i tempi, ne esaltavano le tendenze, alimentavano un sistema di ambizione e rincorsa sociale. Viste oggi, a distanza di decenni, ci restituiscono intatta l’immagine di una nazione che aveva fiducia in se stessa e che, pur con i suoi tratti dì ingenuità, era in cammino verso la modernità”, ha sottolineato Marco Panella ideatore e curatore della mostra.
Dalla Ricostruzione all’Austerity, oltre 300 immagini di inserzioni pubblicitarie, depliant, agende, cataloghi premio, calendari, fumetti, figurine, cartoline illustrate, per la prima volta raccolte insieme raccontano dunque la trasformazione di un paese: dall’Italia che cambia il suo paesaggio domestico a quella dei baby boomer, dall’Italia del tempo libero a quella degli intenditori, dall’Italia che sogna con i concorsi a premi al paese che scopre il risparmio e le offerte speciali, dall’Italia che seduce all’Italia in famiglia. E per ricordarci com’eravamo noi, al ”di qua” della pagina, ecco anche 28 scatti dell’Italia ”dal vivo” di quegli anni, il paese al quale quelle pubblicità parlavano e che attraversano quelle immagini sognava il suo futuro.
Il servizio di Mariacristina Massaro
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