L’agguerrita organizzazione, era attiva nella capitale, nell’hinterland milanese e aveva ramificazioni fino a Santo Domingo.
(MeridianaNotizie) Roma, 27 maggio 2014 – Importavano cocaina su tutto il territorio nazionale grazie a container e valigie, grazie all’”uscita sicura” che i legami con soggetti operanti in aree portuali e aeroportuali garantivano loro. Sono 9 le persone finite in manette per traffico internazionale di sostanze stupefacenti nell’ambito dell’operazione Buena Hora 2 della Guardia di Finanza di Roma. Le indagini sono iniziate fin dal 2013 quando nel porto di Genova sono stati sequestrati 283 kg di cocaina purissima, occultata nel doppio fondo ricavato da un container carico di banane, imbarcato su una motonave in transito nel porto ligure e proveniente da Santo Domingo.
La cocaina, di elevata qualità e purezza, destinata al mercato illegale dell’Italia Centrale e, in parte, a Milano, avrebbe fruttato, con la vendita al dettaglio, circa 60 milioni di euro. Allo stesso sodalizio criminale indagato sono stati anche attribuiti due distinti tentativi di importazione di cocaina, rispettivamente di 50 e di 60 kg tra giugno e luglio del 2013 – entrambi non andati a buon fine per problematiche e/o imprevisti sopraggiunti.
L’organizzazione aveva programmato di far giungere lo stupefacente a Roma da Santo Domingo all’interno di valige, che poi sarebbero state fatte uscire “in sicurezza” dall’aeroporto capitolino di Fiumicino, grazie a non meglio precisate aderenze dei membri dell’organizzazione presso lo scalo aeroportuale. Uno degli odierni arrestati, Giulio Martino (classe 1962), era già noto agli specialisti dell’antidroga del Gico di Roma poichè protagonista per analoghi traffici di droga, omicidio doloso e, soprattutto, per la sua contiguità a cosche di ‘ndrangheta, operanti a Milano e provincia.
La figura del Martino, seppur non destinatario di alcun provvedimento, era già emersa, ad esempio, nell’inchiesta denominata “SKY-FALL” che, nel febbraio 2013, ha portato la Procura di Roma a sventare l’illecita importazione di un grosso carico di cocaina attraverso un aeromobile noleggiato, che sarebbe dovuto giungere presso lo scalo romano di Campino, per poi rifornire le piazze di spaccio di Roma e Milano.
In quest’ultima circostanza venne tratto in arresto anche il commercialista Alessandro Grassi – più noto alle cronache giudiziarie per la “finta” verifica all’imprenditore romano Tommaso Di Lernia, nell’ambito dell’indagine “Enav-Finmeccanica”. Grassi era anche il terminale di uno strutturato gruppo criminale, composto perlopiù da soggetti di origine calabrese attivo nell’importazione di ingenti quantitativi di droga dai Caraibi (Santo Domingo).
Servizio di Cristina Pantaleoni
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