Cure, malattie e case farmaceutiche: tra “complottismi” e “informazioni” negate. Quale verità?

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(Meridinanotizie) Ardea, 22 aprile 2021 – Siamo in un periodo di grandi incertezze e le  miriadi di informazioni che oggi viaggiano alla velocità della luce e che, proprio per la loro rapidità di diffusione non danno tempo a tutti noi di prendere, in tempo reale, adeguatamente, coscienza di quanto sta avvenendo nella nostra quotidianità, ci obbligano a fermarci e fare luce su molte di queste informazioni e riflettere sulla loro veridicità.

In particolare su quelle informazioni che spesso vengono  trascurate dai media nazionali ed internazionali o che godono di pochissimo spazio nei loro palinsesti. La conseguenza è che, se di alcune informazioni utili alla collettività se ne parla poco nei media, anche laddove queste non siano frutto di complottismi ma provenienti da voci autorevoli, con molta facilità, proprio per effetto di una miriade di informazioni continue che ci arrivano ogni secondo attraverso i social, la tv, la radio e la stampa, queste perdono il loro interesse o quanto meno, vengono dalla maggior parte della popolazione dimenticate presto.

Spieghiamoci meglio. In genere, siamo abituati a sentire parlare molto di attività complottistiche, tendenti a screditare chicchessia e qualsivoglia argomento, probabilmente, da parte proprio di chi non vuole un confronto aperto con la voce contraria. Attenzione, parliamo di confronti tra personaggi con conoscenze e competenze specifiche nella materia, oggetto dell’informazione diffusa e non semplicemente, di confronti tra commentatori da “bar” e che non hanno titoli per parlare dell’argomento specifico che di volta in volta viene preso in esame.

Siamo dell’avviso che, in uno Stato di democrazia e “vera” libertà di “fare informazione“, “ricevere informazioni” e “accedere alle informazioni“, debba sussistere un reale diritto per l’intera umanità di esercitare la suddetta libertà, per cui occorre difenderla e tutelarla. Solo in questo modo, è possibile per chiunque ascolti qualsiasi informazione, farsi un quadro di quello che avviene e attraverso quel principio di cui tutti parlano ma che in pochi rispettano, dare l’opportunità ad ognuno di esercitare il proprio “libero arbitrio” in merito a conclusioni di pensiero personale e soprattutto, in merito a possibili scelte personali.

Ed oggi parliamo di un argomento che, come suddetto, farà gridare qualcuno al complottismo ma di questo argomento scottante, che racconta i retroscena inquietanti del settore farmaceutico, se ne occupò già nel 2004 la TV di Stato (RAI 3) ed attualmente, è stato riportato alla ribalta da un’emittente privata, “RadioRadio” che, evidentemente, per il gran parlare e le grandi contraddizioni sorte in questo periodo di Pandemia dettate dalla diffusione del “Covid-19 sars2” e legate alle cure (o trattamenti come preferisce chiamarli qualcuno) del coronavirus, pongono, necessariamente, l’attenzione del giornalista sui farmaci e sulla loro produzione.

Il video, purtroppo (ecco quello che forse preoccupa di più), è difficilmente reperibile nel web, così come nel sito della RAI. Tale video, andato in onda all’epoca nella trasmissione televisiva “C’era una volta”, è frutto di un servizio giornalistico di Silvestro Montanaro e mette in luce come le aziende farmaceutiche debbano rispondere ai propri investitori e alle dinamiche di Wall Street delle società quotate in borsa e non esattamente, al principio di cura della persona e ancor più al “giuramento” dettato da Ippocrate, cui ogni medico all’inizio della sua professione deve dichiarare con profonda fede (clicca qui). E nel filmato riproposto da “RadioRadio”, questo principio basato sugli utili da parte delle case farmaceutiche, viene evidenziato facendo notare come il paradigma di riferimento su cui dovrebbe poggiarsi la medicina e che è  quello di trovare farmaci e trattamenti medici per curare una persona, sia cambiato, per cui lo scopo è quello di creare farmaci per persone sane. Un’affermazione forte che non può non destare sdegno laddove fosse vera (usiamo sempre il condizionale per dare opportunità di eventuale replica e/o smentite da chi volesse entrare in merito alla questione).

L’emittente radiofonica, “RadioRadio“, è riuscita, comunque, a scovare tale video e a riproporlo per argomentare il documentario-inchiesta del collega Montanaro dove parla del potere delle case farmaceutiche, denunciandone il ruolo egemonico (esercitare il potere, l’autorità, possedere la funzione di controllo della vita industriale di un Paese). Il video è abbastanza lungo ma vale la pena seguirlo tutto (clicca qui).

  • articolo di Massimo Catalucci 

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