Dott. Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit, la Società italiana delle malattie infettive e tropicali: “Dal 2013 c’è un vaccino per la prevenzione e il mio consiglio ora a chi pensa di essere venuto in contatto con positivi al Mpox (vaiolo delle scimmie), di considerare la vaccinazione”
L’OMS mette in guardia la popolazione mondiale sulla nuova pandemia da un nuovo virus, stavolta proveniente da quel regno animale che la scienza avvicina di più agli esseri umani: le scimmie.
In realtà se ne parla già da tempo di questo virus, tant’è che il Dott. Massimo Andreani, direttore scientifico della Simit, la Società italiana delle malattie infettive e tropicali, come si legge in un articolo pubblicato da “La Gazzetta del Mezzogiorno” lo scorso 31 gennaio, lo stesso afferma che esiste un vaccino dal 2013 e consiglia di farlo a chi sospetta di essere stato contatto con chi ha contratto il vaiolo delle scimmie.
Certo, qui c’è anche da domandarsi: ma se esiste un vaccino contro il vaiolo delle scimmie già dal 2013, non dovrebbe essere così allarmante il fatto che ad oggi dopo oltre 11 anni, non si siano rilevati fatti allarmanti in ragione di contagi, per cui, perché creare panico tra la popolazione quando non c’è emergenza e il virus sembrerebbe circolare da oltre un decennio?
Ad ognuno le proprie riflessioni.
Intanto, in una sorta di “protocollo sanitario” che oramai sembrerebbe essersi costituito ed evidentemente, forte anche del ruolo che riveste l’OMS, tale istituzione internazionale dichiara una nuova emergenza sanitaria globale a cui, naturalmente, nell’osservanza secondo la stessa istituzione delle procedure già sperimentate con il Covid-19, ci si potrà difendere, prevendendola, solo attraverso l’inoculazione di un siero.
La storia si ripete: creare panico tra le masse, avendo già in “canna” il colpo da “sparare” sulla popolazione come unica soluzione al “male” che, sembrerebbe anch’esso orami essersi costituito e insinuato, prepotentemente, nel mondo.
L’OMS, probabilmente, sta facendo, senza neanche celarlo, le prove generali riguardo quello che vorrebbe diventasse il suo ruolo da protagonista nel mondo, ovvero, quello di essere l’unica istituzione a dettare le regole in caso di nuove pandemie, agli Stati e all’intera popolazione mondiale.
Forse, a qualcuno sarà sfuggito, nei mesi scorsi, il tentativo dell’OMS è stato proprio quello di portare tutto sotto il suo dominio con la compiacenza di alcuni Stati, ma fortunatamente, è stato scongiurato…per il momento!!!
Eh, già…solo per il momento, perché la manovra di appropriazione del diritto di gestione dell’emergenza sanitaria pandemica da parte dell’OMS, è stata solo rimandata, grazie comunque, all’intervento della CitizenGo, un’organizzazione non lucrativa, di cui abbiamo dato notizia sulle pagine del nostro giornale (CLICCA QUI).
CitizenGo è una comunità di persone attive che lavorano insieme, utilizzando forme di protesta e manifestazione online atte a difendere e promuovere la vita, la famiglia e la libertà.
“Dopo il brutto periodo di obblighi vaccinali – scrivevamo così nel nostro articolo pubblicato lo scorso 24 maggio – di restrizioni e di censure totali, scaturito dal coronavirus, si prospetta per l’umanità una nuova forma di schiavitù del terzo millennio“.
Qui, riportavamo anche le osservazioni del Dott. Francesco Oliviero, Medico Chirurgo, specialista in Psichiatria e in Pneumologia, che metteva a nudo le dubbie, per non dire altro, manovre dell’OMS e del pericolo che sta correndo l’umanità intera riguardo le possibili decisioni che gli Stati avrebbero potuto avallare a favore dell’Ente stesso, in ragione del nuovo trattato pandemico dell’OMS (CLICCA QUI).
Fortunatamente, come dicevamo poc’anzi, grazie all’impegno della CitizenGo, che si è prodigata nella raccolta di 2.500.000 di firme per la petizione contro il progetto messo in atto dall’OMS e dagli Stati consenzienti, per il momento non hanno ottenuto il “via libera”, ma cosa succederà l’anno prossimo quando sarà indetta una nuova convention?
Nel frattempo, l’OMS, come è buona pratica per chi vuole condizionare le scelte altrui, ha attuato e sta attuando, delle strategie di comunicazione che sono riscontrabili nel decalogo stilato dallo studioso delle strategie delle comunicazioni di massa, Noam Chomsky. Per chi avesse voglia di approfondire tale tematica, può leggere un altro mio articolo pubblicato sulle pagine di questo giornale, cliccando qui.
Come è già accaduto nel corso della sedicente pandemia da Covid-19, immaginiamo che se dovesse ripetersi il modus-operandi cui abbiamo già assistito da un punto di vista mediatico, scientifico e politico, molte voci, seppure autorevoli, verranno messe a tacere, ridicolizzate, perché la direzione che si vuole intraprendere, evidentemente, è uguale a quella già sperimentata dal 2020 in poi.
Comunque, qualche voce contraria a queste nuove possibili direttive sanitarie diffuse dall’OMS in ragione del virus da vaiolo delle scimmie, si è già esposta, ma quanto spazio verrà dato dai media e quanto credito verrà dato loro dalla politica, nonché dai loro ordini professionali, affinché queste voci autorevoli possano raccontare la loro versione con cognizione di causa in fatto di conoscenze e competenze medico scientifiche?
Lo sapremo presto…