Spesso i nostri pensieri personali e le teorie più disparate si discostano troppo dall’osservazione di ciò che in natura funziona da milioni di anni
– articolo di Massimo Catalucci
Nel voler ripercorrere la discussione sulle tematiche di “genere” che tengono banco in questa nostra epoca, dove la vetrina di un evento internazionale, qual è stata la manifestazione sportiva delle Olimpiadi 2024 di Parigi, ne hanno esaltato gli aspetti salienti; dove, ostentatamente, si è voluto esternare in quale direzione si vorrebbe condurre il pensiero globale in ragione di quelle che risultano essere delle inevitabili forzature, alla curva naturale e ciclica degli eventi che da milioni di anni “ruotano nello stesso senso di marcia”, plasmando continuamente, quella che oggi viviamo come la realtà della flora e della fauna su una “palla” fatta di terra, acqua e fuoco, che prende il nome di “Terra”; non possiamo non dare risalto ad una citazione di Galileo Galilei che recita così:
“…Noi non doviamo desiderare che la Natura si accordi a quello che parrebbe meglio disposto et ordinato a noi, ma conviene che noi accomodiamo l’intelletto a quello che ella ha fatto, sicuri tale esser l’ottimo et non altro…”
In un’epoca, quindi, dove la provocazione, l’ostentazione, la manifestazione di uno stato d’essere, la fanno da padroni in ogni ambito; dove l’esigenza di porre l’accento su concetti personali è diventata il pretesto per stravolgere i pilastri portanti dell’umanità, che da sempre sono ispirati da un disegno universale naturale; si è voluto ricorrere all’uso dell’immagine di copertina di questo articolo, perché in modo “eloquente” e sufficientemente, esaustivo, fissa il focus della discussione su un principio basilare cui gli esseri umani non possono sottrarsi: “quello per cui Noi siamo natura e ad ella dobbiamo adeguarci”.
È evidente che in una parte dell’immagine di copertina ci si riferisce ad un “uomo” ed una “donna” con figli propri o adottati, per cui ribadisce il concetto che questi ultimi debbano crescere in un contesto dove é la natura a dettare le regole e non l’essere umano, mentre dall’altra si è presa come riferimento contrapposto nella discussione, l’immagine della partecipazione alle olimpiadi di Imane Khelif.
Diciamo subito che, ci sarebbe molto da discutere su come molte coppie arrivano ad “ottenere” un figlio (utero in affitto; compravendita di bambini provenienti dall’estero; figli strappati troppo velocemente alle loro Famiglie di origine perché ritenute non autosufficienti economicamente; e molte altre situazioni indicibili…) ma il discorso si allargherebbe troppo e non centra il focus della tematica qui affrontata.
Quindi, riprendendo il filo conduttore del nostro articolo, ovvero, quello della coppia, sappiamo, altresì, che l’amore inteso come sentimento, può trovare espressione in molti contesti; così come sappiamo che l’essere umano è fornito del suo libero arbitrio, di una coscienza e ha in sé la forza di volontà per decidere come orientare le sue scelte in ogni ambito; è opportuno anche precisare, a scanso di equivoci, che questo articolo non vuole essere contro le coppie dello stesso sesso, perché ognuno è libero di fare e decidere della propria vita come meglio crede, ma la Famiglia, che sia composta da figli generati dalla coppia (un maschio ed una femmina) o dalla stessa adottati (ma generati sempre da un maschio ed una femmina), deve trasmettere ad un figlio il principio attraverso cui lui è venuto al mondo, ovvero, quello dell’unione tra due opposti presenti da sempre in natura su questa terra per lo sviluppo e la continuità della specie (razza) umana.
Le ostentazioni di un pensiero, diciamo, “ribelle”, “progressista” o “permissivista”, fate voi, sorte in quest’ultima rappresentazione sportiva mondiale, qual è stata quella delle Olimpiadi di Parigi, hanno preso forma da subito, con la blasfemia operata dalla messa in scena della coreografica ad opera di Thomas Jolly, dove solo l’autore della stessa ha voluto motivare come qualcos’altro, rispetto a quanto, quasi tutto il mondo aveva osservato e percepito, ovvero, la distorsione di un’opera magistrale di un grande artista e rappresentativa della religione Cristiana: il “Cenacolo” di Leonardo.
Quest’ultimo è stato deturpato insieme alla sua opera e così anche il messaggio evangelico che lo stesso rappresenta ed in esso quello intrinseco che la religione cristiana diffonde in ragione della Famiglia (Gesù figlio di Dio che si incarna nell’uomo e vive con un coppia dove i genitori sono un Maschio ed una Femmina).
Così come sono chiari invece, i riferimenti, neanche tanto intrinsechi, che l’autore Thomas Jolly, mascheratosi dietro il velo dell’ipocrisia, ha voluto evidenziare nella coreografia, provocando non solo gli amanti dell’arte (quella sublime) ma anche i fedeli di una religione che conta circa 2,5 miliardi di seguaci sulla terra: i cristiani.
E mentre il
CIO e l’IBA, cercheranno di fare luce (ce lo auguriamo per una maggiore chiarezza delle regole) su
quali regolamenti applicare in ragione della partecipazione alle varie categorie maschili e femminili nazionali ed internazionali degli atleti in gara, c’è da chiedersi se dietro la partecipazione alle olimpiadi da parte di Imane Khelif ci sia una motivazione più grande rispetto al fatto che lei sia un maschio o una femmina, ovvero, quella di
voler far passare un messaggio come fosse un principio universale che guarda caso,
s’infrange sempre con quello “naturale” fin qui citato e focus di questo articolo, dove si
usa l’ostentazione, la distorsione e l’evento altisonante per veicolarlo alle masse.
Sul caso di Imane Khelif è intervenuto tra gli altri anche il
Dott. Roy De Vita,
Primario di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva all’Istituto Nazionale dei Tumori di Roma “Regina Elena“, il quale ha voluto spiegare come siano state distorte le informazioni in queste olimpiadi di Parigi 2024, per far passare un messaggio che è contro natura:
“Ci sono articoli funambolici che tentano di spiegare come si possa essere donna con cromosomi XY, ma questo non è possibile“ – afferma il noto chirurgo che, in sintesi, ci allerta su quanto sia forte il tentativo da parte di alcuni di voler snaturare ciò che in Natura si è costituito e persiste da milioni di anni.
Insomma, volendo anche affrontare marginalmente e a conclusione di questo articolo, il principio di amore inteso come manifestazione di bene e attrazione fisica, mentale e spirituale tra due esseri umani (in queste olimpiadi è uscito fuori anche questo tipo di messaggio) ribadiamo che, l’amore inteso come sentimento ed espressione emozionale personale è una componente aggiuntiva all’unione in natura su indicata tra maschio e femmina, per cui il concetto personale di “amore” e la manifestazione dello stesso, tendono a stravolgere, con le risposte teoriche più disparate, ciò che comunque, biologicamente, da sempre funziona in un modo inequivocabile per tutti noi…