AMMINISTRATIVE ARDEA: NEL 2017 A VINCERE FU IL PARTITO DEGLI ASTENSIONISTI

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2017/2022 Un governo della città eletto da pochi: solo in 14.439 si recarono alle urne per il ballottaggio, poco più di un terzo degli aventi diritto di voto

– articolo di Massimo Catalucci

www.massimocatalucci.it

(Meridiananotizie) Ardea, 5 giugno 2022 – Tra una settimana esatta i cittadini residenti ad Ardea, saranno chiamati ad eleggere il proprio Sindaco e il Consiglio Comunale che, salvo imprevisti ed incidenti di percorso, dovrebbe rimanere in carica fino al prossimo 2027. La percezione che si ha è che forse, il primo turno non sarà sufficiente per determinare i vincitori, per cui è possibile che si andrà al ballottaggio il 26 giugno e in quest’ultimo caso, lo spauracchio dell’astensionismo, diventa ancora più consistente.

In questo periodo si stanno intensificando le riunioni cittadine organizzate dai vari gruppi di partiti, movimenti e liste civiche nel territorio comunale, dove ognuno presenta il proprio programma politico che intenderà mettere in cantiere con la nuova Giunta comunale nel caso venisse eletto.

E in questa corsa elettorale, dove tutti gli attivisti politici, si prodigano per raccogliere più consensi possibili tra i cittadini, il partito con cui tutti devono fare i conti è quello che di fatto, già nel 2017 ad Ardea “vinse” le elezioni: il “partito” dell’astensionismo.

Eh, già!!! Nel 2017, nella seconda mandata, quella del ballottaggio tra i candidati a sindaco di quel giugno di cinque anni fa, CUGINI e SAVARESE, alle urne si recarono poco più di 14.400 cittadini, su 35.000 circa aventi diritto di voto, ovvero, votò solo poco più del 39% di quest’ultimi. Savarese ebbe la meglio sul suo avversario, raccogliendo 8.954 voti (62,8 %) a suo favore, contro i 5.304 (37,2 %) di Cugini [fonte: Il Fatto Quotidiano]. Ma i 9.000 voti circa raccolti da Savarese, sono un indicatore preoccupante per il buon funzionamento democratico di una campagna elettorale che dovrebbe portare alle urne più cittadini possibili. Certo che, anche l’esercizio di non votare è un atto di diritto dei cittadini.

Forse, le responsabilità in tutto questo, quando si ottengono i risultati negativi su citati, sono da ricercare da ambo le parti, perché se è vero che i politici non fanno nulla per elevare con il loro modo di pensare e di agire, l’interesse del cittadino nei confronti della politica stessa, è anche vero che il cittadino preferisce defilarsi, rinunciare a dire la propria nel contesto politico per cui lo stato di cose che conosciamo non potrà mai prendere una strada diversa da quella esistente.

I dati qui riportati e le possibili responsabilità citate di tale situazione, fanno riflettere molto, perché dimostrano come la politica, sicuramente, non solo ad Ardea ma in tutta Italia, ha perso il suo valore di “apparato pubblico” che ha il compito di organizzare e gestire il potere a vantaggio della collettività, per cui tale apparato viene visto dalla maggior parte dei cittadini, come luogo di opportunismi per pochi, come fossimo in uno Stato Oligarchico (*) e non Democratico (**) e dove la maggior parte delle persone rinuncia ad attivarsi per iniziare un cambiamento volto a trasformarlo.

La decadenza di quei valori fondanti su cui Aristotele aveva costruito la prima struttura politica quale “strumento” organizzativo e gestionale della “Polis”(***), diventa così motivo per molti cittadini di allontanarsi sempre più dal dialogo politico e, contestualmente, senza rendercene conto, ci continua a riguardare e a coinvolgerci tutti in modo imprescindibile, anche se decidiamo di recarci o meno alle urne.

La politica, intesa come organizzazione per gestire il potere, esiste e non può essere annullata. Questo è una dato di fatto!!!

Direi che dovremmo ripassare i principi su cui essa si poggia e fare in modo che, specialmente, i giovani inizino a praticarli per sperare in un futuro migliore.

Certo è che in quest’ultimo caso, è un po’ come il serpente che si morde la coda, perché ad insegnare ai giovani, con il loro modo di pensare e di agire, sono proprio gli adulti che oggi già rivestono ruoli istituzionali nella politica…allora il compito è più arduo di quanto si possa pensare, anche se sono convinto che in Italia, di buoni politici che fanno della buona e sana politica, ce ne sono. E uno degli strumenti per rivendicare tale risorsa è darle peso attraverso il voto espresso alle urne.

Ma intanto esiste il presente e con questo dobbiamo confrontarci.

Insomma, è evidente che, stando ai dati non confortanti delle ultime elezioni amministrative di Ardea 2017, il primo partito con cui si devono confrontare e vincere la partita i vari partiti, movimenti e liste civiche in gioco in questa nuova tornata elettorale, è proprio quello dell’astensionismo.

E al di là di chi vincerà le prossime elezioni nel comune rutulo, sarà significativo leggere l’affluenza che ci sarà alle urne, per comprendere se, i “politici” del territorio, in molti casi sorretti dai leader nazionali di partito nelle loro uscite in campagna elettorale, saranno stati in grado di riaccendere l’interesse e la fiducia dei cittadini nei confronti della politica locale. Qualora ciò non dovesse verificarsi, assisteremo ancora una volta alla vittoria di un gruppo che sarà espressione di una “residua” parte del territorio e non della collettività chiamata a pronunciarsi in merito.

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(*) OligarchiaForma di regime politico in cui il potere è nelle mani di pochi, eminenti per forza economica e sociale [fonte: Treccani]

(**) Democrazia – Forma di governo che si basa sulla sovranità popolare e garantisce a ogni cittadino la partecipazione in piena uguaglianza all’esercizio del potere pubblico [fonte: Treccani]

(***) Polis – Particolare tipo di città-Stato che fu proprio dell’organizzazione politica greca in età classica [fonte: Treccani]

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