(Meridiananotizie) Lucca, 9 maggio 2021 – Irene Cervelli, questo il nome dell’impiegata che si era vaccinata all’Open Day con il farmaco AstraZeneca 9 giorni prima il ricovero in Ospedale di Cisanello (PI) per un malore.
Come riportato nel quotidiano “La Nazione” del 7 giugno scoro, alla donna era stato prestato il primo pronto intervento presso il pronto soccorso dell’Ospedale San Luca dove le è stato diagnosticato un ictus in atto per cui si è richiesto il ricovero immediato nell’altra struttura ospedaliere di Pisa.
Questo fatto, tutto ancora da verificare (usiamo sempre le dovute precauzioni nel diffondere notizie anche se apparse su dei quotidiani), è normale che incuta un po’ d’ansia se non addirittura stati di timore e paura nelle persone che già si sono sottoposte a vaccini anti-Covid-19 e a quanti vorrebbero sottoporsi tale trattamento. Ma, proprio in ragione del nostro ruolo, che è quello di fare informazione, non possiamo esimerci dal pubblicare anche queste notizie.
E cominciano ad essere diverse le testimonianze per cui potrebbero essere reali (è sempre d’obbligo il condizionale) le correlazioni con le patologie sorte a seguito di somministrazioni dei vaccini anti-Covid-19.
Tornando al triste caso della Sig.ra Cervelli, la stessa, giunta presso l’unità sanitaria di Cisanello, è stata sottoposta ad un intervento chirurgico della durata di 5 ore per fermare l’emorragia in atto ma purtroppo, nel corso dell’operazione è sopraggiunta un’altra emorragia che ha richiesto un altro intervento con l’aggravarsi delle condizioni fisiche della donna.
A questo punto la ASL ha segnalato il caso all’AIFA per chiarire le eventuali responsabilità dell’ictus accusato dalla Sig.ra Cervelli, per attestare se tale problema è da ricondurre al vaccinino inoculato alla stessa o da altri fattori.
E’ bene evidenziare che, da quanto emerso, la donna prima di tale malore, godeva di buona salute per cui non le erano state riscontrate essere in atto patologie.
Però, quello che non comprendiamo, è perché notizie di questo genere e quelle relative a voci autorevoli che sono contrarie al vaccino, non vengono affrontate dalle TV nazionali, giornalmente, come invece viene fatto per la divulgazione di dati sul numero dei vaccinati e sulla divulgazione dell’unica soluzione contro il Coronavirus, appunto, che è legata alla somministrazione dei vaccini anti-Covid-19?
Lo stesso Michele Santoro, giornalista e conduttore televisivo di noti programmi giornalistici, in un confronto con Lucia Annunziata nella sua trasmissione in onda su RAI 3, ha accusato l’informazione pubblica (RAI) di non svolgere un ruolo democratico in questa vicenda legata alla pandemia data da Covid-19 e soprattutto, di non dare lo stesso spazio alle voci contrarie ma autorevoli, che spiegano le ragioni per cui il vaccino anti-Covid-19 potrebbe essere pericoloso, i cui effetti li vedremo nei prossimi anni e che esistono altre soluzioni farmacologiche che possono contrastare il Coronavirus (clicca qui per vedere il video di Santoro) .
Noi, per quanto ci riguarda, grazie anche al senso liberale e democratico che vige nel nostro giornale, condotto dall’Editore, Loretta Ivaldi e dal Direttore, Cristina Pantaleoni, continueremo a diffondere notizie che troppo poco spazio trovano sui media nazionali, affinché possiamo contribuire a dare equilibrio ad un’informazione che non considera, attualmente, oltre il 30% dell’opinione pubblica che si dice contraria ai vaccini per ragioni che una parte della stessa scienza medica e tra questi anche premi Nobel, ci raccontano.
- articolo di Massimo Catalucci
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