(Meridiananotizie) Roma, 6 giugno 2012 – Era il 28 novembre 2005 quando il consiglio comunale di Nettuno presieduto da Vittorio Marzoli fu sciolto per infiltrazioni della malavita organizzata e messo nelle mani di 3 commissari. A far scattare l’inchiesta prefettizia erano state alcune denunce contenute nelle interrogazioni parlamentari dell’opposizione. In varie occasioni, nel corso del 2004, alcuni deputati avevano denunciato la presenza di clan malavitosi e la realizzazione di affari non chiari. Eppure oggi, a distanza di 7 anni, il senatore Franco Cardiello, è intervenuto in difesa dell’ex sindaco, sostenendo che non sia ancora stata fatta piena luce sull’accaduto.
“Io ho letto le carte. Effettivamente – ha dichiarato il senatore Cardiello – c’erano delle responsabilità legate a qualche amministratore e questo è fuori dubbio perché c’era un’ordinanza del giudice che ha previsto degli arresti, però non vedevo responsabilità da parte del sindaco o dell’intero consiglio comunale o dell’intera giunta. O non sono state lette bene le carte o c’è stata la volontà di qualcuno di sciogliere questo consiglio comunale. Non è iniziata nemmeno un’udienza. Siamo alla fase delle immagini preliminari, forse ci sarà un’udienza tra un po’ di tempo. Non c’è una sentenza, non c’è una condanna, si è dato un marchio a questa città che non meritava. Ritengo che sia stata fatta chiarezza in questi anni perché la città è libera da infiltrazioni camorristiche”.
A farne le spese fu la giunta dell’ex sindaco di Nettuno, Vittorio Marzoli, che evidenzia come nel corso degli anni nessuno abbia messo in discussione l’accaduto e che lo scioglimento del consiglio comunale di Nettuno, a suo dire, sia stato orchestrato dall’opposizione per fini politici.“In questi sette anni – ha detto l’ex sindaco Marzoli – dal 25 novembre 2005 ad oggi, nessuna realtà, né pubblica né privata, ha avuto la sfrontatezza di mettere in piazza ciò che era successo per riparlarne e per dimostrare apertamente che l’operazione è stata fatta con una strumentalizzazione politica immensa, e che l’operazione di scioglimento è stata mirata attentamente da parte di una sinistra becera e forcaiola, che aveva come obiettivo quello di distruggere una classe dirigente e invece ha distrutto un paese, perché la classe dirigente è ancora in pista mentre il paese è stato distrutto da tre anni di commissariamento. Tutte le inchieste che giustamente erano state avviate dai magistrati non hanno prodotto nessuna condanna in primo grado. Non è stata aperta nessuna inchiesta per 416 bis, che sono i reati per mafia, sono state aperte delle inchieste per abuso d’ufficio, per truffa, per falso, di una banalità unica che non hanno trovato riscontro fino a oggi. Il mandante dello scioglimento del consiglio comunale di Nettuno è stato colui che ha tentato in tutti i modi di rendere consona per l’uso dello scioglimento una relazione d’accesso che non conteneva nulla di infiltrazione. In un momento di grande delicatezza per tutto il sistema politico, qualcuno ha avuto timore di inchieste che potevano dare fastidio, non a livelli locali, ma a livelli parlamentari”.
Il servizio di Andrea Fiorilli
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