Il “sarrismo” inizia a prendere forma e continuità ma aspettiamo le prossime gare per capire se c’è stato il cambio di mentalità
- articolo di Massimo Catalucci
(Meridiananotizie) Roma, 8 novembre 2021 – “Qui sto bene, ho trovato una tifoseria passionale, disponibile e paziente“. Queste le parole di Maurizio Sarri, il Mister della S.S. Lazio che è riuscito in poco tempo, in modo “autorevole” ad imporre la sua personalità e pian piano, anche il suo “modello” di gioco del calcio a tutta la squadra.
Ci vuole ancora un po’ di pazienza ma se continua di questo passo, la Lazio potrà far divertire molti e non solo i suoi tifosi ma tutti quelli che amano questo sport.
E’ stato bello ieri, vedere la squadra sempre concentrata sul “pezzo”, nonostante davanti avesse una avversaria che, probabilmente, è destinata a giocarsi la permanenza in serie A fino all’ultima gara di campionato…quindi di livello molto inferiore ai biancocelesti.
E questo è quello che piace e vuole vedere in ogni gara Mister Sarri. Andare giovedì scorso a giocarsi con autorevolezza e consapevolezza della propria forza, una buona fetta di qualificazione al passaggio del turno in Europa League nella bolgia del Vélodrome, contro una squadra blasonata e di livello come è l’Olympique Marsiglia ed entrare in campo contro la Salernitana in campionato con la stessa concentrazione e consapevolezza, oltre che umiltà e rispetto per l’avversario.
Cataldi, pian piano sta rivendicando e confermando un posto da titolare nello scacchiere della Lazio e lo sta facendo con dedizione, applicazione, umiltà ed anche grande senso tattico e buona tecnica. Bravo Danilo!!!
Luis Alberto, sembra aver compreso i messaggi del suo Mister e con umiltà è tornato sui suoi passi e si sta applicando. Lo dimostrano anche i Km. percorsi sul campo dallo spagnolo che si attesta su una media di circa 11/12 a gara. Questo è un ottimo segnale, perché Luis-Alberto, difende, dialoga a centro campo, si sacrifica, verticalizza per gli attaccanti, gioca di prima intenzione su scambi molto stretti (grazie alal sua tecnica sopraffina) e poi, si permette nel secondo tempo, dopo aver già corso molto, di accompagnare l’attacco biancoceleste inserendosi nell’area avversaria per raccogliere un traversone di Felipe-Anderson che con precisione millimetrica gli mette la palla sui piedi.
Lo spagnolo stoppa la palla, elude l’intervento del suo avversario con una finta e con un tiro da biliardo, rasoterra e con una lucidità degna di un campione, fa passare la palla tra le gambe del difensore salernitano mettendola nell’angolo sinistro del portiere campano, dove non poteva mai arrivare. E’ tre a zero e Luis Alberto corre ad abbracciare il suo Mister...segno quest’ultimo di una sprofonda stima che corre tra i due professionisti.
E poi c’è Pedro, l’ever green biancoceleste (data di nascita 28 luglio 1987). Dado per spacciato dalla Roma, all’età di 34 anni approda a Formello per volere di Sarri (che di calcio, evidentemente, ci capisce molto…lo dicono i fatti) e questi lo ripaga con prestazioni sempre di livello, segnando anche gol importanti e di ottima fattura che sono delle vere “chicche” agli occhi di chi ama questo sport…quello contro la Roma è stato la ciliegina sulla torta per farlo entrare nei cuori dei tifosi biancocelesti. Anche lui, molto umile, nonostante i palcoscenici che ha calcato in Europa e i trofei vinti, si mette a disposizione della squadra e rappresenta un modello da seguire per molti giovani che stanno crescendo, tra questi Roul Moro.
Di Immobile che dire? Ciro è ormai una realtà per tutti, anche per chi vorrebbe trovare qualche pretesto per attaccarlo. Lui risponde sul campo agli attacchi gratuiti e, diciamolo, invidiosi di chi non può averlo tra le proprie fila. Ma si sa, “la volpe quando non arriva all’uva dice al gatto che è acerba…” Ciro Immobile, immenso!!!
Ora, il campionato si fermerà per due settimane per dare spazio e alla Nazionale di Mancini e in queste frazione di tempo, Mister Sarri potrà perfezionare alcuni meccanismi nella sua squadra.
Le dichiarazioni degli allenatori nel post-gara
Sarri – “Abbiamo perso dei punti per dei blackout inspiegabili, abbiamo la sensazione di poter essere competitivi, nella vita occorre guardare in alto per non appiattare le ambizioni. Questo, però, è un anno di costruzione, dobbiamo gettare le basi per il futuro. Speriamo di ottenere il miglior risultato possibile ma la sensazione più importante a fine anno dovrà essere quella di aver costruito qualcosa”.
“Sembriamo in crescita anche per quanto concerne la solidità, nelle ultime quattro abbiamo preso gol a Bergamo e a Marsiglia, che sono ambienti difficili. Nella pericolosità offensiva diamo la sensazione di poter segnare in ogni momento”.
“Sul secondo legno colpito dalla Salernitana il risultato era segnato, sul primo il parziale era in bilico poi però 90 minuti hanno certificato la nostra vittoria“.
“Luis Alberto ha capito che se gli devo dire qualcosa glielo dico in faccia davanti a tutti, all’inizio questo gli sembrava strano. Ora ci siamo conosciuti e la convivenza è più semplice. Ragazzo particolare ma intelligente“.
“Immobile è un finalizzatore atipico perché non è egoista ma è completamente a disposizione anche per la fase difensiva, grandi comportamenti nello spogliatoio. Un capitano straordinario“.
“Sul contratto non so che dire, è una cosa embrionale, se nei prossimi giorni Lotito mi chiama ne parleremo. Io qui sto benissimo, mi diverto. Grande tifoseria, disponibile e paziente. Non me l’aspettavo. Se il presidente vuole non ci saranno problemi“.
Colantuono – “Tra noi e la Lazio c’è molta differenza. Siamo partiti bene ma dopo un disimpegno sbagliato ci siamo spaventati. E abbassati: è chiaro che contro la Lazio se ti abbassi troppo vai in difficoltà. Al primo errore grosso siamo stati puniti. Nel secondo tempo siamo entrati con fiducia, prendendo subito la traversa e il palo con Ribery: potevamo riaprire la partita, che si è chiusa con il 3-0 di Luis Alberto. Mi è piaciuta la reazione dopo l’intervallo, non era producente venire qui e fare scelte conservative”.
“La pausa ci serve come il pane. Oggi (Ieri – NDR) siamo arrivati qui con 3 centrocampisti contati, dobbiamo recuperare dei giocatori”.
“Non vi nascondo che siamo un po’ obbligati nelle scelte perché siamo un po’ corti per via di diversi infortuni. In avanti abbiamo giocatori con determinate caratteristiche. Non abbiamo esterni offensivi e quindi utilizziamo Ribery a cucire tra centrocampo e attacco. Ho messo le due punte perché se vieni a Roma a giocare conservativo perdi uguale. Meglio provare a giocartela. Quando recuperiamo un po’ tutti potremo provare a variare qualcosa”.
Il tabellino della gara
LAZIO (4-3-3): Reina; Hysaj, Luiz Felipe (28° st Patric), Acerbi, Marusic; S. Milinkovic (33° st Basic), Cataldi (33° st Leiva), L. Alberto; F. Anderson (37° st Zaccagni), Immobile, Pedro.
A disposizione: Adamonis, Akpa Akpro, Escalante, Moro, Muriqi, Radu, Romero, Strakosha.
Allenatore: Sarri.
SALERNITANA (4-3-1-2): Belec; Zortea (34° st Veseli), Gyomber, Strandberg, Ranieri; Schiavone (34° st Kechrida), Di Tacchio, Obi (18° st L. Coulibaly); Ribery; Bonazzoli (18° st Gondo), Simy (1′ st Djuric).
A disposizione: Bogdan, Delli Carri, De Matteis, Fiorillo, Gagliolo, Jaroszynski, Vergani.
Allenatore: Colantuono.
ARBITRO: Rapuano di Rimini.
MARCATORI: 31° pt Immobile, 36° pt Pedro, 24° st L. Alberto.
NOTE: Ammoniti: Cataldi (L); Gyomber, Obi (S). Recupero: 1′ pt – 0′ st.
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